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BIF&ST 2024

Lone Scherfig • Regista de La contadora de películas

"Con Sara Becker ho avuto la sensazione di veder crescere una star, come quando ho diretto Carey Mulligan in An Education

di 

- Abbiamo incontrato la regista danese per parlare del suo nuovo film, un’ode al cinema girata in un villaggio minerario nel deserto cileno

Lone Scherfig • Regista de La contadora de películas
(© Bif&st)

"Il luogo più arido della Terra". È nel deserto cileno di Atacama, in un autentico villaggio minerario ormai in disuso, che la regista danese Lone Scherfig ha girato il suo nuovo film, La contadora de películas [+leggi anche:
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, con Bérénice Bejo, Sara Becker, Daniel Brühl e Antonio de la Torre. Abbiamo incontrato la regista (che è stata la prima donna a dirigere un film del Dogma 95, Italian for Beginners; tra gli altri suoi lungometraggi spiccano An Education [+leggi anche:
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) al Bif&st di Bari, dove il suo lungometraggio, tratto dall'omonimo best-seller di Hernán Rivera Letelier e incentrato su una ragazza che ha il dono di saper raccontare le storie, è stato proiettato tra le Anteprime internazionali.

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Cineuropa: Che cosa l'ha attratta di più di questa storia?
Lone Scherfig: Forse la realtà della città mineraria: poter tornare indietro nel tempo e viaggiare in un luogo in cui non sono mai stata, e invitare il pubblico in quel mondo. Ma è una grande responsabilità fare qualcosa che è così lontano da me. Ho fatto molti film [ambientati] negli anni '60 e sono stata bambina negli anni '60, quindi è un periodo che sento mio, ma il Sud America è un’altra cosa. Un altro motivo è che sia io che [la protagonista] Maria Margarita amiamo il cinema.

Com'è stato girare questo film nel "posto più arido della Terra"?
È stato piuttosto difficile. Il clima è molto caldo di giorno e freddo di notte; ci sono tornado, terremoti e ragni mortali, e alcune cose pratiche sono state più difficili di quelle a cui sono abituata. La città che fa da sfondo al film era un vero villaggio. Quando siamo andati lì per la prima volta, non c'erano né elettricità né acqua corrente. Abbiamo ristrutturato alcune case, la scuola, il supermercato, alcuni interni e la piscina. Siamo rimasti lì per quattro mesi. Cercavo l'autenticità e la prima fonte di ispirazione è stata il cinema italiano.

Eppure nel film si vedono molti spezzoni di film americani...
Le influenze del cinema italiano permeano il linguaggio del film, che ricorda il neorealismo o almeno gli anni '50-'60, periodo in cui è ambientato La contadora de películas. Ovviamente il neorealismo è nato prima, ma ho voluto cogliere questa familiarità e portarla nel film. C'è anche un'eco, seppur vaga, di Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, anche se il mio film è ambientato in un altro Paese e in un contesto politico diverso.

La prima parte del film è incentrata su una famiglia disfunzionale che ama il cinema, la seconda su un Paese disfunzionale e su un mondo che sta cambiando. Era così anche nel libro?
No, c'è un grande salto temporale nel mezzo del nostro film. Non è così nel libro, dove Maria Margarita ha quattro anni all'inizio e poi cresce. La struttura a flashback del film avverte il pubblico che sarà una persona diversa. C'è molta simmetria: all'inizio si vedono piccoli dettagli, come un vestito o una sciarpa, di cui non si conosce il significato, e che ritornano. Ripetiamo le cose e diamo loro un nuovo significato; è stato molto divertente e credo che la gente troverà questi piccoli indizi. Non sono importanti per la storia, ma la rendono più organica. Poi, per la prima volta, mi sono trovata ad affrontare un rapporto madre-figlia, e ho deciso subito di concentrarmi su questo aspetto non appena ho letto il libro.

La madre e la figlia fanno due scelte di vita diverse.
La differenza fondamentale è che [la figlia] Maria Margarita ama raccontare storie ma non desidera attenzione, mentre la madre sogna solo di essere sullo schermo e di essere vista dalla gente. Alcune attrici sono così: amano così tanto recitare che ciò diventa più importante del marito e dei figli. Bérénice ritrae una donna piuttosto moderna. Non accetta la sua vita umile, anche se non la rende infelice. I suoi sogni sono più grandi.

Dove ha trovato Sara Becker, l'attrice che interpreta meravigliosamente Maria Margarita?
Ho notato Sara su YouTube: faceva parte di una serie low budget girata a Santiago e ho capito subito che doveva essere lei. Tutti gli attori del film hanno esperienze precedenti e, poiché c'era una barriera linguistica da gestire [il film è stato girato in spagnolo], dovevo comunicare chiaramente. Sono convinta che Sara abbia un enorme talento. Ho avuto la sensazione di veder crescere una star, come è successo con Carey Mulligan quando l'ho diretta in An Education. Ora ha vent'anni e, una volta terminata la scuola di cinema, raggiungerà grandi traguardi perché è molto espressiva e una persona meravigliosa.

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(Tradotto dall'inglese)

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