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HOT DOCS 2024

Recensione: Woman of God

di 

- Il documentario di Maja Prettner è incentrato su un pastore evangelico donna che attraversa una crisi di fede che è anche una crisi di identità

Recensione: Woman of God

Quando la protagonista di Woman of God, Jana, ci viene presentata per la prima volta, sta tenendo un sermone a una folla numerosa e la sua sicurezza ci colpisce. La pastora evangelica ha un buon rapporto con i membri della sua parrocchia e sembra assolutamente a suo agio nel suo lavoro, che nel suo caso è anche la missione della sua vita. Presentato all'edizione di quest'anno di Hot Docs nella sezione The Changing Face of Europe, il documentario di Maja Prettner segue la sua protagonista per un periodo che sembra durare più di un anno, offrendole occasioni di dialogo ma senza mai spingerla a spiegarsi più di quanto vorrebbe.

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È quindi difficile dire se il conseguente dubbio di Jana sia stato innescato dalla presenza della telecamera o se sia stato fortuitamente catturato da una troupe presente nel posto giusto, al momento giusto. In ogni caso, è affascinante vedere le idee di Jana sulla propria vita cambiare radicalmente nel corso del tempo, anche se le circostanze non sembrano essere poi così diverse. Il suo viaggio è quasi interamente interiore e la sua riflessione non riguarda solo il presente, ma anche il passato.

Nata in una famiglia di pastori, Jana sembra inizialmente inserirsi perfettamente in quel mondo - una posizione che può sembrare estremamente desiderabile. Jana gode anche di quello che sembra un rapporto stretto con la madre. Tuttavia, ad accompagnare queste immagini di felicità familiare c'è la voce fuori campo di Jana, che insiste più di una volta su quanto questa felicità sia meritata, considerando tutte le difficoltà affrontate da lei e dai suoi cari in passato. Come ci si può aspettare da un pastore, Jana presenta questi ostacoli come esperienze preziose che le hanno insegnato la pazienza, il perdono e la resilienza; forse perché è brava nel suo lavoro, che dopotutto prevede un uso frequente della retorica, crediamo che sia riuscita a trasformarli tutti in opportunità di crescita positiva.

Ma questo non fa che rendere ancora più scioccanti e allarmanti le crepe che iniziano a manifestarsi nella vita apparentemente equilibrata di questa donna molto saggia. Uno dei problemi principali che deve affrontare è, ovviamente, la diminuzione del numero di fedeli nella sua chiesa; man mano che il film va avanti e Jana diventa sempre più inquieta, si apre sempre di più alla troupe e rivela una frustrazione che covava da tempo per il poco che i suoi superiori le hanno permesso di fare per raggiungere un maggior numero di fedeli.

Quali altri rancori o traumi segreti ha seppellito nel corso degli anni, credendo che non sarebbero mai tornati a tormentarla? Woman of God è incentrato su una pastora che attraversa una crisi di fede e di identità, di cui veniamo a conoscenza esclusivamente attraverso la sua testimonianza resa alla telecamera. Sebbene possa essere percepito come il ritratto di una persona che si libera da credenze e abitudini (religiose) che non la soddisfano più, è soprattutto uno sguardo sul cambiamento della definizione di sé e su come queste trasformazioni interiori possano manifestarsi all'esterno.

Woman of God è prodotto dallo Studio Virc (Slovenia). Le vendite internazionali sono curate da Split Screen (Croazia).

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(Tradotto dall'inglese)

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