email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM / RECENSIONI Stati Uniti / Italia

Recensione: Challengers

di 

- Con la star Zendaya, il nuovo film di Luca Guadagnino su una relazione a tre ambientata sui campi da tennis punta decisamente ai multiplex

Recensione: Challengers
Mike Faist, Zendaya e Josh O’Connor in Challengers

Vantaggio, servizio, fallo, break, love (cioè zero): le parole del tennis sono quelle dell'esistenza, “ogni partita è una vita in miniatura”, come ci ha spiegato Andre Agassi nella sua autobiografia-bibbia Open. Luca Guadagnino usa questa compiacente dispositivo di metaforizzazione nel suo Challengers [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, che uscirà dal 24 aprile in Italia e nei giorni successivi in tutto il mondo, distribuito da Warner Bros. Pictures, per mettere in scena una relazione sentimentale etero-omosessuale a tre. Il film insegue i protagonisti attraverso una serie di flashback e flashforward - in cui lo spettatore rischia di slogarsi il collo – nei non-luoghi in cui si muovono gli atleti: campi da gioco, camere d’hotel, parcheggi. Luoghi in cui sfidarsi, come vuole il titolo (e che indica i tornei che ti consentono di ottenere punti per accedere all'ATP Tour).

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Il film si apre nel 2019, quando Art Donaldson (Mike Faist, il Riff dello spielberghiano West Side Story) e Patrick Zweig (il britannico Josh O’Connor, l’anno scorso in La Chimera [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
) si affrontano nella finale del Challenger a New Rochelle, poche settimane prima degli US Open, sotto lo sguardo attento della moglie e coach di Art, Tashi Duncan (Zendaya, reduce da Dune 2). Donaldson, sei volte vincitore di un Major, cerca di ritrovare la forma in vista degli US Open - l'unico Slam che non ha ancora vinto - ma è ormai al capolinea e va avanti soltanto grazie alla spinta di Tashi, con la quale forma una power couple con sponsor milionari. Zweig è un tennista che non ha fatto carriera, con la carta di credito a secco, costretto a dormire in auto prima di un incontro, e che spera ancora nell’ingresso nel Main Draw. I tre in realtà si conoscono sin da quando 13 anni prima Tashi era una grande promessa del tennis, e i due ragazzi giocavano in doppio, affiatatissimi. Si conoscono, si piacciono. Nella scena threesome sul letto inserita nel trailer che ha elettrizzato i fan di Zendaya, lei indovina un legame tra i due ragazzi che va oltre l’amicizia e l’intimità da spogliatoio. Dice di non volere essere una “sfasciafamiglie”, ma promette il suo numero di telefono a chi vincerà in una sfida. Vince Patrick, il più sexy, (a nostro parere, O’Connor batte Faist 6-0 6-0 sul campo della sensualità), che però è un tipo dall’esistenza irregolare e irrisolta, votato alla solitudine. Un incidente al ginocchio pone fine alla carriera di Tashi, che sposa Art e pensa di poter appagare attraverso di lui tutti i sogni di realizzazione che le sono stati negati dal destino. Art disattenderà le aspettative dalla moglie che finirà per detestarlo, tornando nelle braccia del perdente Patrick in un gioco di attrazione e repulsione.

“Il tennis è una relazione” è la filosofia di Tisha e lo sceneggiatore Justin Kuritzkes delinea con padronanza questa giovane donna manipolatrice che ama solo il tennis, proietta le sue ambizioni frustrate sul marito e prende il controllo del sexy triangolo (con la stampa Zendaya ha preso le distanze dal personaggio e chiesto di non giudicarlo). Kuritzkes e Guadagnino non approfondiscono troppo la psicologia dei tre personaggi. Il regista di Chiamami col tuo nome [+leggi anche:
recensione
trailer
Q&A: Luca Guadagnino
scheda film
]
fa esprimere la sensualità dei corpi e dei volti, in cui si sciolgono desiderio, antagonismo, gelosia, spesso accentuati dal rallenti sugli schizzi di sudore ed evoluzioni della macchina da presa di Sayombhu Mukdeeprom che sfiorano la parodia (la pallina da tennis in soggettiva o ripresa da sotto la superficie del campo resa trasparente). La techno di Trent Reznor e Atticus Ross pulsa potente sotto le performance dei protagonisti. Con la star Zendaya qui anche nel ruolo di produttrice, il film dell’allievo di Bernardo Bertolucci potrà irritare i puristi del tennis ma rivendica uno spazio nei multiplex di tutto il mondo.

Challengers è una coproduzione Stati Uniti-Italia di Amazon MGM, Why Are You Acting?, Pascal Pictures e Frenesy Films.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy